Il Cucciolo in Famiglia

Decidere di adottare un cucciolo di cane rappresenta sempre l'inizio di un'avventura, che ogni nuovo proprietario immagina ricca di gioia e soddisfazioni. Un giovane cane, al pari di un bambino, va alla scoperta di un mondo nuovo e affascinante, e deve imparare ad affrontarlo.

Affinché un cucciolo possa trasformarsi in un cane adulto equilibrato, deve attraversare diverse fasi di sviluppo comportamentale che, se affrontate nel modo giusto, lo renderanno capace di rapportarsi correttamente con gli stimoli dell'ambiente esterno e con gli individui che ne fanno parte.

Le fasi dello sviluppo comportamentale di un cane sono infatti uniche e una loro alterazione può avere conseguenze indelebili sul futuro comportamento del cane adulto. E' perciò indispensabile che chi vive accanto al cucciolo durante la sua crescita sappia accompagnarlo e guidarlo nel modo più corretto, per poter vivere con lui un'avventura serena e arricchente.

Dal punto di vista neurosensoriale il cane, alla nascita, è ancora profondamente immaturo e solo attraversando un lungo percorso ben definito potrà diventare un cane adulto a tutti gli effetti: le tappe della sua crescita, uniche ed irripetibili, sono state definite dagli studiosi del comportamento canino “periodi sensibili di sviluppo”. I periodi di sviluppo sono i seguenti: periodo prenatale (dal concepimento alla nascita), periodo neonatale (prime due settimane di vita), periodo di transizione (terza settimana), periodo della socializzazione (3/4-10/12 settimane) e periodo giovanile (dalle 12 settimane di vita alla maturità sessuale).

Già prima della nascita quindi il cucciolo inizia a sviluppare quello che sarà il suo carattere: si è visto infatti che cagne che vengono accarezzate spesso durante la gravidanza e che vivono in un ambiente sereno partoriranno cuccioli docili e meno ansiosi. Alla nascita i cuccioli sono completamente dipendenti dalla madre e si crea un forte legame d'attaccamento con lei. In questa fase è bene permettere a madre e prole di restare in un luogo tranquillo e privo di stimoli stressanti. Nel periodo di transizione i cuccioli iniziano ad aprire gli occhi e a udire i suoni, sono in grado di reggersi in piedi e possono allontanarsi dalla madre per brevi esplorazioni. Nonostante i cuccioli inizino a muoversi lontano dalla mamma, questa rimane sempre il punto di riferimento da cui tornare dopo ogni breve passeggiata nell'ambiente circostante: è la cosiddetta “esplorazione a stella”, che vede al centro la madre, mentre i cuccioli si muovono lungo tutti i lati di una stella immaginaria.

Dalla quarta settimana inizia una delle fasi più importanti per lo sviluppo comportamentale del cucciolo, il periodo di socializzazione. Durante questa fase il giovane cane inizia a rapportarsi costantemente con gli individui della sua specie, ma anche di specie diverse, compresa quella umana; il cucciolo inoltre inizia a distinguere i diversi stimoli dell'ambiente nel quale è immerso, imparando a discriminarli successivamente da quelli estranei. In questo periodo assume particolare importanza il gioco, che si svolge prevalentemente con i fratelli. Il gioco è fondamentale per i cuccioli, in quanto permette loro di sperimentare e sviluppare raffinati strumenti di comunicazione, quali segnali ed espressioni posturali, che saranno utilizzati in età adulta per rapportarsi nel modo corretto con gli altri individui. Si creano così gerarchie sociali tra i membri della cucciolata, in cui i soggetti dominanti e quelli sottomessi variano di volta in volta; mentre i cuccioli mettono in atto zuffe giocose, imparano anche a risolvere i conflitti senza un uso eccessivo della forza. In particolare, dalle cinque/sei settimane di vita, il morso che un cucciolo dà ad un altro scatena una risposta da parte di quest'ultimo, fatta di grida e lamenti, e determina l'intervento della madre, che “rimprovera” il cucciolo morsicatore, ringhiando e separandolo dal fratello: in questo modo, a poco a poco, il cucciolo impara a controllare la forza del proprio morso (è l'apprendimento della cosiddetta “inibizione al morso”).

La capacità di mettere in atto sistemi di comunicazione sempre più complessi tipica del periodo di socializzazione va di pari passo con lo sviluppo e l'affinarsi delle capacità sensoriali e motorie del cucciolo. Durante questo periodo continua infatti l'esplorazione del mondo circostante, che il cucciolo mette in atto attraverso l'utilizzo di tutti gli organi sensoriali: annusando, odorando, ascoltando e assaggiando, il cucciolo acquisisce continuamente nuove informazioni, che vengono immagazzinate nella grande “banca dati” che è la memoria; stimoli diversi da quelli memorizzati, o con una soglia molto elevata rispetto a quella con cui sono conosciuti, scatenano reazioni di paura da parte del cucciolo. Mentre per la gran parte del periodo di socializzazione il cucciolo è stato attirato dalle novità dell'ambiente circostante, fisico e sociale, intorno alle dieci/dodici settimane c'è un'inversione di tendenza, e il cucciolo inizia a manifestare comportamenti di avversione ed evitamento verso tutto ciò che è nuovo e sconosciuto. Questa neofobia persisterà per tutta la vita dell'animale ed è perciò importante che i cani vengano a contatto con il maggior numero di stimoli nel periodo precedente, tra le tre e le dodici settimane di vita.

Dalle dodici settimane fino alla maturità sessuale (che avviene, in media, intorno ai sei/nove mesi) il cucciolo entra nella fase giovanile, in cui è più evidente il distacco dalla figura materna. La mamma infatti inizia ad allontanare da sé la prole, a volte anche in maniera aggressiva. Con l'ulteriore affinamento delle capacità sensoriali e comunicative, il giovane cane è invece sempre più in grado di rapportarsi con i conspecifici, oltre che con individui di altre specie (uomo compreso). Il distacco dalla madre consente il passaggio da un attaccamento esclusivo nei suoi confronti a un attaccamento all'insieme del gruppo sociale, contribuendo all'apprendimento delle regole sociali. Una volta raggiunta la maturità sessuale, il cane può essere definito adulto, anche se la maturità comportamentale e sociale viene raggiunta molto più tardi, intorno ai diciotto mesi di età. Alla luce di quanto detto, l'età ottimale per adottare un cucciolo può essere collocata tra le otto e le dieci settimane di vita. Un'adozione precoce (prima dei due mesi di età) può essere destabilizzante per il cucciolo, in quanto esso viene allontanato dall'ambiente di vita, dalla madre e dai fratelli prima che abbia avuto la possibilità di imparare a rapportarsi con loro in modo adeguato.

Anche un'adozione tardiva, d'altra parte, può comportare problemi in età adulta, in quanto il cucciolo viene esposto in ritardo agli stimoli con i quali verrà a contatto per tutta la sua vita (persone, rumori cittadini, ecc). Un cane vissuto in un ambiente rurale o tenuto in parziale isolamento per ragioni sanitarie e che ha avuto pochi contatti con l'ambiente circostante fino alla quattordicesima settimana di vita, potrà facilmente mostrare reazioni di ansia, paura e addirittura fobie nei confronti di tali stimoli, in quanto non li riconoscerà come “normali”. Perciò risulta chiaro come i primi mesi di vita di un cucciolo siano fondamentali per un corretto sviluppo comportamentale e per la prevenzione di alcune patologie, quali l'ansia, la paura e l'aggressività. Chi vive accanto al cucciolo durante la sua crescita ha dunque un ruolo fondamentale, in quanto deve garantirgli la possibilità di relazionarsi nel modo più adeguato con l'ambiente che lo circonda e con chi ne fa parte. E' altrettanto importante che i proprietari che adotteranno il cucciolo, continuino a rinforzare le informazioni corrette da lui apprese durante i primi mesi di vita. Infatti, per fare in modo che gli effetti positivi di un'adeguata socializzazione vengano mantenuti fino all'età adulta, l'apprendimento deve essere regolarmente rinforzato.

Non sempre una corretta socializzazione è sufficiente a prevenire l'insorgenza di problemi comportamentali in età adulta (la loro eziologia è spesso multifattoriale e quindi assai complessa), ma è tuttavia un punto di partenza fondamentale per poter creare un legame sereno e soddisfacente tra cane e proprietario.

Autori: E. Scaglia e M. Michelazzi (Medici veterinari)
Tratto dalla Rivista "I Nostri Cani"

Ultima modifica ilSabato, 23 Gennaio 2016 16:06
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